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ARTONE VII

Scritta il 22/03/2014



Ancor non credendo nella vittoria
così ottenuta, Artone si chinò
sulla pelle d'orsa, della strega scoria,
e de lo saggio badalisc si ricordò:
"E quando la massima forza
contro te assumerà,
tu non temerne la scorza,
ché di grande aiuto ti sarà."


Guardò la pelle, che, meraviglia,
ancor intatta era dopo la caduta,
e come un pescator il pesce piglia
Artone la raccolse con cura saputa.
A li Duuviri si presentò Artone, più
valoroso di quanti altri erano sin lì
venuti per favori, ed essi stupiti e giù
di morale, per diffidenza dissero così:

—Tu la nostra richiesta esaudisti,
eroe dalle ben nascoste doti;
le richieste di cui con noi conferisti
saranno esaudite secondo i voti.
Ordunque, la pelle di cui mostra fai,
prova del successo da te ottenuto,
per calcolare la terra pe'i tuoi userai:
il terren in esso ai tuoi verrà ceduto.—

Sentito ciò, Artone si demoralizzò,
ché mai una pelle sola bastata sarebbe
per la gente che lui da lontano portò.
«Come questa gente viver potrebbe
con la terra in una pelle sola tenuta;
come l'inverno gelido supererebbe
senza nessuna scorta a fatica ceduta
e conservata? In nessun modo si direbbe"

Ma lo pievano de lo paese, uomo
saggio e assai colto, s'avvicinò
a lui, e parlando da gentiluomo,
di Didone di Tiro gli raccontò:
ella, fuggita dalla terra sua dopo
la del marito morte, si trovò con
simil guaio, ma forte nello scopo,
dimostrò che lo cervello suo buon;

lei infatti, presa la pelle, la tagliò
in strisce sottili, e insieme le legò,
in corde trasformandole, e circondò
così un colle, su cui Cartagine fondò.
Ascoltatolo, Artone prese la pelle, ma
spazio non c'era per tale uso, ché dove
Didone fondò Cartagine, ormai si sa,
deserto era, non piante che'l vento muove.

Ragionando però sulla storia, lo astuto
Artone una soluzione adatta trovò:
trasformata la pelle in coperta con l'aiuto
di chi tal lavoro sapeva, la consegnò
ad ognun dei suoi, perché la ponessero
sotto i pié: e uno dopo l'altro coprirono
terra sufficiente perché l'abbellissero
con i campi, che subito coltivarono.

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