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A. 6

Scritta il 5/12/2013
ARTONE (VI PARTE)



Mai traversata tanto dura fu
quanto quella di Artone verso
la strega, che ria e perdipiù
malvagia cercò di renderlo perso;
ma non cedette, Artone dal cuoreforte,
e superò ogni malefico inganno:
dall'inizio arrivò coraggioso alle porte
affrontando ogni spietato affanno.

Contro lui che parte, vipere dal
veleno crudele invia la strega,
più grosse di quanto sia normal
per tale specie che nel corpo si dislega;
ma Artone con la spada tratta
le affronta, e vista una grande pianta
la taglia, con potente tecnica esatta,
e quella sulle millanta serpi si schianta.

Contro lui che avanza, vespe feroci,
dal veleno crudele, invia la ria,
più grandi di quanto tutte le voci
possan dire sulla presuntuosa via;
ma Artone senza paura mostrare,
pur avendone com'è ovvio in tal frangente,
fermo rimane, poco pensa a respirare,
finché non si disperde lo sciamo sconvolgente.

Contro lui che arriva, una sostanza
lancia sui ad ombrello fiori, noti
per il veleno, ed essi grandi abbastanza
diventano da far un muro senza vuoti;
ma Artone, il pericolo del veleno ignorando,
un fuoco accenre, e lanciollo sul verde muro,
e quello tra le nuove fiamme crepitando,
lascia tra Artone e la Strega solo terreno scuro.

—Forte sei, condottiero da lontano venuto—
ammise la strega, vedendo i suoi trucchi vinti
—Ma ora avrai a che fare con l'essere più temuto,
dopo serpi, veste e fiori di colori quasi dipinti.—
E si trasformò in un orso, più grande e potente
di tutti gli orsi grandi che nelle Alpi albergano,
dal nero pelo, e con pelle assai resistente,
più di quanto le pelli di cinghiale esser possano.

Ma Artone la spada impugnò, per affrontar
la scura forma, e tondi tagli sferzando
nell'aria la strega non lasciò d'un avvicinar,
un'idea intanto disperatamente cercando;
la strega-orso, crudele e spietata, battè a terra
una zampa, e Artone a terra cadde, la spada
perdendo, ma quando lei volle finir la guerra,
lui con un sasso colpì la mascella non rada.

La mascella si ruppe, certo,
ma non l'unico effetto fu,
ché anche il più esperto
della montagna non val di più:
si sbilanciò la strega, cadendo
giù per una via di pendenza non corta,
e Artone con prudenza scendendo
trovò la pelle rotta e la strega morta.

6 commenti:

hottanta... ha detto...

Ciao Davide! Volevo farti tanti cari auguri di buon Natale e buon anno! Tu stai in qualche valle della Bresciana dal quel che capisco? Io prima o poi vengo a esplorare le tue parti, sappilo, con calma ma vengo.
Un carissimo saluto, statti bene e buon tutto.

Davide Quetti ha detto...

Buon Natale, Hottanta, spero d'incontrarti se passi.

Viviana B. ha detto...

Ciao Davide! Scusa se sono in ritardo per gli auguri di Natale (che comunque ho fatto cumulativamente a tutti i miei lettori sul mio blog, qui) e tanti tanti auguri per un sereno e felice 2014!

Davide Quetti ha detto...

Grazie, Viviana B., altrettanto! Passate buone feste, tu e tuo marito.

Pulci ha detto...

Tanti auguri, Poeta!

Davide Quetti ha detto...

Altrettanto, Claudio Cardinale

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